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L’ANAC – Autorità nazionale anticorruzione ha specificato i requisiti richiesti alle Onlus in caso di affidamento di contratti pubblici: un ulteriore passo verso una sostanziale obbligatorietà dei modelli di organizzazione e gestione previsti dal d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 in materia di responsabilità amministrativa degli enti. Il rispetto delle prescrizioni in materia di responsabilità amministrativa degli enti assume assoluto rilievo proprio in una prospettiva di prevenzione di fenomeni illeciti. Il reato di riferimento è, naturalmente, la corruzione ai danni della PA, ma non va dimenticata l’estensione anche ad altre fattispecie di reato, a dimostrazione del più generale rilievo delle problematiche connesse.

Il terzo settore (ossia le associazioni non lucrative di attività sociale-Onlus) rappresenta una realtà che negli ultimi anni in Italia ha trovato una sempre più capillare diffusione, tanto da assumere rilievo non secondario, oltre che in merito alle attività svolte e agli obiettivi sociali perseguiti, anche sul piano occupazionale e dei servizi svolti.
In particolare, occorre sottolineare il sempre più comune rivolgersi da parte della pubblica amministrazione agli organismi no-profit per l’acquisto e l’affidamento dei servizi alla persona.
A prescindere dalla possibilità di godere di notevoli agevolazioni fiscali,tuttavia, si evidenzia ancora l’assenza di una normativa di settore che disciplini in maniera organica l’affidamento dei contratti pubblici ai soggetti operanti nel terzo settore.
In attesa che venga portata a termine una più organica legislazione del terzo settore (anche in ragione della direttiva 2014/24/UE), che si dovrebbe approvare al Senato nella seduta unica del 23 marzo 2016, l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) ha emanato la delibera 20 gennaio 2016, n. 32, rubricata Linee guida per l’affidamento di servizi ad enti del terzo settore e alle cooperative sociali, al fine di predisporre delle indicazioni operative in favore delle amministrazioni aggiudicatrici e agli operatori di settore, così da renderli meglio edotti della normativa nazionale e comunitaria in materia di contratti pubblici, nonché di prevenzione di fenomeni illeciti.
Fonte: Quotidiano IPSOA Professionalità Quotidiana